Il desiderio mi terrorizza

-D. Ciao Luca, come stai?
-L. Daniela, quel pensiero continua ad inseguirmi, mi dice che non ha senso che io continui a vivere, mi sussurra di farla finita, ed io ho tanta paura!
-D. Luca, quel pensiero che vuole spaventarti é venuto per dirti qualcosa, vuole che ascolti la paura.
-L. Non riesco a comprendere, quando sono assalito da quella paura inizio a tremare e sudare. Così cerco compagnia, chiamo qualcuno, mi metto a fare qualcosa per distrarmi e scacciare il pensiero.
-D. Ecco, vedi Luca, facendo così tu lo contrasti, invece lui é venuto a trovarti per parlarti, e più lo scacci e più lui vorrà essere ascoltato. Fermati, stai nella paura, ascoltala, accoglila, diventa sua amica e vedrai che ti dirà cos’é che vuole.

Questa é una delle tante situazioni in cui una parte di noi cerca di uscire attraverso l’espressione di un malessere profondo.
Sotto si nasconde un blocco, un limite, una rinuncia, una censura, un desiderio rimosso.
Quella parte vuole emergere e lo fa in maniera violenta perché é stanca di essere messa a tacere.
Tante volte si cela il desiderio di trasgredire, di lasciarsi andare, di scappare da situazioni che non ci stimolano più.
Ma il cambiamento spaventa! Rappresenta qualcosa che non conosciamo, non ci sono punti di riferimento.
E’ come entrare al buio, in una casa sconosciuta.
Non sappiamo cosa c’é, non sappiamo cosa aspettarci. Eppure é una parte di noi che chiede il cambiamento, se é nostra dovremmo conoscerla!
Purtroppo l’abbiamo imbavagliata, legata e nascosta in uno stanzino stretto e angusto.
E’ la nostra parte coraggiosa, esploratrice! Com’é possibile che ci spaventi una nostra parte? E’ quella istintiva, quella di quando eravamo bambini, quella che si lasciava trasportare dalle emozioni.
Allora perché non la ricordiamo? Perché l’abbiamo messa a tacere? Perché i condizionamenti socio-culturali ci hanno modellato affinché noi perdessimo la nostra parte creativa che ci distingue gli uni dagli altri.
Così Luca, sposato da molti anni, fedele a sua moglie, uomo integerrimo e con una grande moralità, si stava autodistruggendo, proprio come una malattia autoimmune.
In passato aveva avvertito il desiderio per altre donne ma il suo ruolo di uomo serio e tutto d’un pezzo non gli permettevano neanche di pensarlo, tanto da censurarsi il ricordo di tali desideri.
Quando finalmente si autorizzò a ricordare, a desiderare, ad immaginare, a sognare ad occhi aperti, ascoltando il suo corpo e silenziando la mente dai giudizi, Luca tornò ad essere libero come da bambino.
Ogni volta che abbiamo paura, chiediamoci cosa vuole dirci, lei é venuta per liberarci!

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