“Equilibrio”

Uno stato di “Equilibrio” viene perturbato non cercando di opporvisi ( come suggerirebbe la logica ordinaria ), bensì portandolo all’autodissoluzione proprio favorendo in maniera eccessiva le condizioni delle quali si alimenta.
L’equilibrio é il risultato che si ottiene dopo aver vissuto un disequilibrio.
Se non vivi il disordine non puoi tornare in equilibrio.
Il continuo stare in una posizione rappresenta un empasse, qualunque essa sia.

Perché sento un vuoto incolmabile nello stomaco?
Perché piango quando ascolto la musica?
Eppure soffrivo in quella relazione! Stavo male dentro la relazione e sto male fuori!
Allora sono io che sono sbagliato/a?
Sono io che non so cosa voglio davvero?
Queste sono le domande che siamo soliti rivolgerci al termine di una storia d’amore; magari davanti allo specchio!

COSA SUCCEDE DENTRO DI NOI QUANDO UNA STORIA FINISCE?
Sono stato lasciato dalla mia ragazza, mio marito si é innamorato di un’altra donna, ho scoperto il mio compagno/a con un’altra, mia suocera era troppo invadente, etc…etc…
Sono tanti i motivi per cui si lascia o si viene lasciati ma in tutti compare lo stesso comune denominatore: il senso di vuoto!
Chiudere una relazione é una decisione molto dolorosa, che la si effettui o la si subisca, non cambia la sensazione di smarrimento che si prova.
Si tratta di un dolore paragonabile al lutto, ma in questo caso il lutto é per qualcuno che é ancora vivo e questo rende il percorso di elaborazione ancora più complicato da superare.
Quando lasciamo o veniamo lasciati, si crea un’amputazione, uno strappo, un dolore fisico, proprio tra lo stomaco e la pancia, un dolore interno, come se ci strappassero un organo vitale.
In quei momenti sprofondiamo nella disperazione, vogliamo quella persona vicino a noi, nulla può alleviare la sofferenza, siamo in preda di una vera e propria crisi di astinenza.
Le emozioni si accavallano fra di loro, passando dalla rabbia, tristezza, negazione, per poi ritornare sulla rabbia, in un circolo vizioso che può durare per ore, lasciandoci in uno stato confusionale e privi di forze, con la testa che pulsa, i pensieri che si rincorrono vertiginosamente precipitando in sensi di colpa e recriminazioni.
La sofferenza per un amore finito attiva le stesse aree del cervello attivate per il dolore fisico, per questo lo percepiamo localizzato.
Il SNC ( sistema nervoso centrale ) elabora il dolore psicologico allo stesso modo in cui elabora quello fisico, causando un dispendio di energie e andando a modificare l’omeostasi.
Il corpo vive un deficit del sistema immunitario, per cui i livelli di cortisolo nel sangue (ormone dello stress) aumentano, provocando insonnia, inappetenza, astenia,
dermatiti, eruzioni cutanee, problemi gastro-intestinali, fino a raggiungere in alcuni casi, uno stato depressivo.
Si ritorna indietro con i pensieri, richiamando alla memoria i momenti di vicinanza, di passione, che aumentano il vuoto interiore ed il dolore fisico.
Se siamo stati lasciati, per molto tempo permane la speranza che l’altro torni e si penta, rimanendo agganciati ad un sogno che raramente si avvera.
Se invece siamo stati noi a lasciare, viviamo il senso di colpa ed il dubbio di aver scelto la strada sbagliata, con il dramma di non poter più tornare indietro.
In entrambi i casi, il desiderio che ci si ritrova ad implorare é quello di dimenticare al più presto la persona amata.

COSA FARE PER TORNARE A VIVERE SERENI?
STEP N° 1 ACCETTARE IL LUTTO
Prendere consapevolezza che tutto volge al termine.
Esternare con qualcuno il dolore che si prova, raccontare la propria storia, scrivere su un diario tutti i pensieri, emozioni, lasciarsi trasportare dalle lacrime; il pianto rappresenta “la lavatrice dell’anima”. Stare nel dolore, non rifuggirlo.

STEP N° 2 RITROVARE IL PROPRIO CENTRO
Concedersi uno spazio quotidiano in cui passare dei momenti da soli all’aperto, sperimentando la solitudine a contatto con la natura ( mare, montagna, campagna ).
Osservare i cambiamenti naturali e come vengono accettati amorevolmente senza forzature o contrazioni.
Ascoltare il proprio corpo come reagisce a tutto ciò.

STEP N° 3 RIORGANIZZARSI LA VITA
Quando si sente di aver recuperato energie sufficienti per poter ripianificare il proprio
tempo libero, contattare vecchi amici, rispolverare antichi hobbies trascurati,
programmare viaggi che si desiderava sperimentare, iscriversi a corsi che si ritenevano inutili.
Adesso il tempo a propria disposizione é maggiore, investiamolo per noi.

COSA SUCCEDE DOPO?
Alla fine di questo percorso, saranno passati alcuni mesi e nel guardarti indietro capirai che non sei soltanto quella persona che vive il dolore della separazione ma sei anche altro.
Avrai compreso che il dolore non dev’essere causalizzato, etichettato in una causaeffetto.
Esso va vissuto con amorevolezza e nel contempo va attivata un’immagine, un sogno, un desiderio.
Ti sentirai una persona diversa ma tu non sarai cambiato/a, hai semplicemente attivato le tue risorse per far emergere una parte di te che non conoscevi.
Adesso sei consapevole del fatto che tutto si ripara, non con la mente, ma con le emozioni.
Avrai altre esperienze, durante il viaggio di vita incontrerai ancora il dolore, l’amore, la gioia, che fanno parte di un processo naturale, in cui tu sei il capitano della nave ed il timone lo governi tu, sia nella tempesta che nel mare calmo, e comprenderai di farcela da solo/a.
Ricorda: se durante il percorso sarai in difficoltà, non esitare a contattare un esperto che ti aiuti a procedere.
Anche i migliori atleti durante la performance subiscono infortuni ed utilizzano temporaneamente una “stampella”.

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