In ogni opera si nasconde un’esperienza primaria (madre-bambino), quella del nostro bambino interiore ancora presente in ognuno di noi.
Quindi l’arte ci mette in contatto con il nostro mondo interno: desideri, paure, guidati dalle emozioni.
Fate un esperimento: osservate il dipinto,entrate nei colori, osservate ogni angolo, sfumatura, disegno.
Fate finta che i vostri occhi siano lenti di ingrandimento.
Avvicinatevi ai particolari che vi colpiscono e soffermatevi su di essi, per tutto il tempo che vi occorre.
Lasciatevi trasportare alle emozioni che vi suscitano.
Poi chiudete gli occhi per alcuni minuti e restate in silenzio.
Lasciate che i colori si muovano dentro di voi.
Dopo un po’ riaprite gli occhi, osservate nuovamente il dipinto e ponetevi queste domande:
– Cosa vedo?
– Quali emozioni sto provando? (Gioia? – Rabbia? – Paura? – Disgusto?)
– Cosa penso?
Rispondetevi e scrivete le vostre risposte su un foglio.
Siete entrati in contatto con voi stessi, con le vostre emozioni, con il vostro mondo interiore, con quell’aspetto che da valore alla nostra esistenza.
Avete iniziato a dialogare con una parte che é in silenzio da anni, gli avete dato voce.
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